Albert Ayler: Lo spirito e la rivolta

Albert Ayler: Lo Spirito e la rivolta
 
In occasione della presentazione in anteprima dell’edizione italiana della monografia di Peter Niklas Wilson su Albert Ayler, incontro con i curatori Francesco Martinelli e Antonio Pellicori e concerto di Paolo Botti presso il Teatro Rossi Aperto di Pisa.
 
A più di quarant’anni dalla sua tragica scomparsa a soli 34 anni, la figura di Albert Ayler resta tanto enigmatica quanto centrale nella storia del jazz e nell’immaginario della cultura afroamericana. Con le sue furiose glossolalie strumentali e i suoi pezzi lenti pieni di pathos, con le sue formazioni atipiche e la pratica liberata dell’improvvisazione collettiva, il sassofonista di Cleveland divenne presto il più radicale degli espressionisti del free jazz degli anni Sessanta, esercitando un’influenza decisiva su generazioni di musicisti dopo di lui. Eppure la sua fortuna fu controversa, e solo lentamente nei decenni successivi ha preso corpo il lavoro di ricostruzione della sua storia e di raccolta e riedizione del materiale audio disperso. Un momento importante di questa vicenda postuma fu il libro che Peter Niklas Wilson dedicò ad Ayler nel 1996, dopo un intenso lavoro di raccolta di testimonianze e di materiale documentario.
In occasione dell’uscita dell’edizione italiana per ETS a cura di Francesco Martinelli e Antonio Pellicori, venerdì 14 giugno (dalle ore 21.00) al Teatro Rossi Aperto di Pisa incontro con i curatori, proiezione di raro materiale video superstite di Ayler in Europa, e il concerto in solo di Paolo Botti (viola, banjo, dobro, mandolino), che all’eredità di Ayler ha dedicato nel 2011 un disco notevole, Angels & Ghosts, interamente suonato con strumenti cordofoni, con i quali Ayler al suo sassofono tanto amava dialogare.
In collaborazione con:
 
Associazione Pisa Musica 2000 – Festival An Insolent Noise
 
sito di Paolo Botti
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