ANNUNZIATA DETTA NANCY – Spettacolo Teatrale

ANNUNZIATA DETTA NANCY

Di e con Riccardo Goretti.
Luci: Pasquale Scalzi. 

Da un evidente paradosso nasce un racconto spontaneo. Che ha come scopo proprio quello di annullare il paradosso iniziale. Come si può accettare che la persona che vi parla sia anche la sua stessa nonna, e poi suo padre e poi sua madre?
Forse la risposta si può trovare seguendo il filo dei ricordi, dondolando in bilico sugli anni passati che sembrano sempre presenti, provando a capire che tutti noi non siamo, né siamo mai stati, né saremo mai, solo il nostro corpo. 
E non perché abbiamo un’anima.
Perché abbiamo cellule, sangue, capelli, occhi. E sono le cellule, il sangue, i capelli e gli occhi di tutte le persone che hanno compiuto l’unico atto eroico possibile al mondo: creare un’altra vita dalla loro vita.
Non abbiamo un’anima, ma abbiamo tanti corpi. 

Un monologo semplice e diretto, per raccontare i molti corpi della persona che vi sta davanti. Per raccontare, marginalmente, molto marginalmente, gli ultimi ottant’anni di storia italiana. 

L’attore che vi sta davanti è un animale, è tornato nella tana, si è leccato le ferite ed è uscito per dirvi che non c’è paradosso, che non siamo soli, che si può anche stare bene. Ma mai da soli. 

La solitudine non è difficile da sopportare, è impossibile da ottenere. 

Io sono mia nonna. E mio padre. E mia madre. 

E tu chi sei?

Nota dell’autore.

Questo spettacolo, inutile nasconderlo, nasce dalla mia esperienza di indagatore umano fatta con la compagnia de Gli Omini. Per anni ho girato l’Italia in lungo e in largo intervistando perfetti sconosciuti, cercando di capirne a fondo caratteristiche, sfaccettature, dubbi, sogni e paure. La buonuscita da questa avventura (ancora non finita, ma in temporanea fase di pausa), è stata la voglia di rivolgere la lente d’ingrandimento su di me. L’ho fatto. E’ risultato che non sono interessante. Allora ho parlato con la mia famiglia, una cosa che avrei dovuto fare da tempo… 

Il testo è una traslitterazione più o meno fedele all’effetto sonoro del dialetto stiano (Stia, AR) per mia nonna e mio padre (anche se quest’ultimo si è sforzato di essere il più “ripulito” possibile… sarà forsanche che è maestro elementare e vuol dare il buon esempio…), e di quello bibbienese (Bibbiena, AR) per mia madre. Per fortuna, non sono veri e propri dialetti: hanno una calata specifica, quella sì, e molte storpiature dell’italiano corretto. 

L’idea di offrirmi come pagina bianca di un diario di vita scritto da loro mi è venuta naturalmente. E di questo sono già contento così. 

Lo spettacolo è ovviamente dedicato a Annunziata Celli, Angiolo Goretti e Mariarosa Galastri. Più un’altra persona che me la tengo per me.

L’AUTORATTORE:

Riccardo Goretti, classe 1979, è autore e attore di teatro dal 2001. E’ membro fondatore della compagnia Gli Omini, coi quali ha realizzato, dal 2006 al 2010, gli spettacoli CRisiKo! (finalista al premio Scenario 2007), Gabbato Lo Santo, 7Novembre2008 (in coproduzione con Kilowatt Festival, Armunia, L’Arboreto di Mondaino), Gabbato Lo Sound (in coproduzione con VolterraTeatro e con il Maniscalco Maldestro), Tappa. Ha lavorato con il regista premio Ubu Massimiliano Civica presso il Teatro Stabile dell’Umbria nello spettacolo Un sogno nella notte dell’estate. Tra le altre compagnie con cui ha collaborato: Distilleria Teatrale Cecafumo (di cui è stato anche membro fondatore), Teatrificio Esse, Nata Teatro, Archetipo. Ha pubblicato i libri Manuale pratico per non impazzire (Cult Editore) e Il pescespada non esiste (Titivillus Editore, libro scritto a otto mani insieme agli altri membri de Gli Omini), ed ha curato l’edizione critica di La leggenda di Sleepy Hollow (Barbès Editore). 
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