Laboratorio Città Precaria – si parte!

Laboratorio città precaria
tutti i giovedì alle 18 – Teatro Rossi Aperto – piazza Carrara
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Il Teatro Rossi Aperto è un’irruzione radicalmente creativa che vuole sviluppare linguaggi capaci di connettere soggetti isolati in un contesto in continuo mutamento.
Il Teatro Rossi Aperto connette questi soggetti attuando un’esperienza collettiva di gestione e progettazione partecipata di uno spazio culturale cittadino.
E lì, nelle immediate adiacenze del Teatro Rossi Aperto, un’intera parte viva di Pisa, universitaria e votata al welfare, si perde in un’implosione statica mentre assiste a rampanti progetti di speculazione che – dalla conversione del Santa Chiara in meta turistica, ai progetti irrealizzabili degli Uffizi Pisani, a quelli costosissimi del People Mover – prefigurano il modello di una città calata dall’alto, autoritaria, una città le cui porte sono chiuse per la composizione precaria ma finalmente aperte e appetibili per la rendita finanziaria.
L’emarginazione e la chiusura colpiscono tanto nella dismissione dell’università, quanto nel freddo distacco dell’ambiente della cultura istituzionale e nel silenzio artificioso delle piazze, come le due di fronte al Rossi. Piazza Dante e Piazza Carrara, ammutolite da una gestione degli spazi pubblici che ci parla di uno storico teatro e palazzi sfitti, sottoutilizzo degli ambienti universitari e installazione di un parcheggio, denotando l’esclusione dal tracciato proposto e imposto alle ricche macchine fotografiche di buona parte di mondo: perché i turisti vengono condotti per mano lungo percorsi di vetrine dietro le quali la città è graziosamente esposta, ma le mille vite sfruttate senza le quali tale vetrina sarebbe vuota vanno tenute quanto più lontane possibili dagli obiettivi.

Vogliamo costruire una nuova visione di città a partire dalle relazioni, quelle sviluppate dalle differenti persone che in questi mesi hanno attraversato, pensato, vissuto, o anche solo sbirciato quello spazio e quel progetto che è il Teatro Rossi Aperto: in questo intreccio di relazioni tra persone precarie si è concretizzata la necessità di riflettere sui diversi linguaggi e le molteplici esperienze che hanno composto le idee del TRA; in questa moltitudine precaria che opera nel mondo della produzione cognitiva, artistica e dell’informazione scorgiamo traiettorie che sono distanti solo in apparenza, fili che vanno riannodati.
Pisa si pavoneggia di una vocazione culturale che diventa sempre più consumistica, e che in realtà sterilizza, svuota di vita o ghettizza i luoghi della socialità, dell’incontro, della ricerca non consumabile. Il TRA vuole inserirsi a Pisa come moderna agorà per rompere il silenzio, l’isolamento e la frammentazione a cui la composizione precaria sembra costretta. Crediamo che la ricomposizione e la messa in rete delle soggettività sia possibile solo riconoscendo il ruolo che precarie e precari svolgono in questa città.
Vogliamo innanzi tutto indagare, interrogare, mettere sotto inchiesta quel tessuto cittadino che, mentre da un lato si nutre dei processi di valorizzazione economica delle attività del precariato urbano e del suo portato di relazioni, creatività e inventiva, dall’altro isola, divide e normalizza quegli stessi soggetti. L’economia contemporanea frammenta e polverizza le nostre relazioni imponendoci tempi di vita deformati dai tempi volatili del lavoro precario, mentre fonda il proprio profitto esattamente sulla nostra capacità di far fronte a questi tempi. Partiamo da qui per riconoscere la potenzialità che una soggettività precaria messa in rete può esprimere nella ridefinizione di questi processi.

Da queste analisi e riflessioni, dunque, apriamo un laboratorio pubblico di discussione, inchiesta e autoproduzione che parta dalle trasformazioni delle soggettività che attraversano e vivono questa città.
Crediamo che da qui si debba partire, per riconnettere con un filo rosso quella composizione che nelle trasformazioni della produzione e del tessuto urbano sempre meno trova luoghi fisici e spazi politici per incontrarsi e organizzarsi.
Lo sguardo è già immediatamente rivolto alla città, a questa città in cui da tempo si portano avanti politiche di normazione e disciplinamento, e che invece per noi può diventare terreno di sperimentazione di pratiche di produzione di uno spazio urbano che sia frutto dei desideri e delle relazioni di chi lo vive.

tutti i giovedì dalle 18 alle 20 al Teatro Rossi Aperto
prossimo incontro giovedì 7 marzo – partecipa!
, Città Precaria