Ginevra Di Marco – La Rubia Canta la Negra

Venerdì 19 Maggio – ore 21:30

Ginevra Di Marco
La Rubia Canta la Negra

 

Ginevra canta Mercedes Sosa

Ginevra Di Marco la Rubia Canta la Negra

Donna Ginevra Di Marco, una delle voci femminili italiane piu’ belle e amate, massima esponente della world music e nuovo folk italiano, ex voce femminile del Consorzio Suonatori Indipendenti (C.S.I.), ha debuttato con grande successo il 26 settembre 2015 al festival Musica dei Popoli di Firenze con uno spettacolo musicale dedicato alla grande cantante argentina Mercedes Sosa, dove ripercorre i più importanti momenti della carriera de “la Negra” cantando le più belle canzoni da lei interpretate.

Lo spettacolo è stato pensato, arrangiato e prodotto con Francesco Magnelli (pianoforte e magnellophoni) e Andrea Salvadori (chitarre, mandolino, tzouras e elettronica).

Da qui nasce il nuovo album “La Rubia canta La Negra” in uscita il 19 maggio 2017.

“Non ho mai sentito una voce più bella di quella di Mercedes, é stata la voce che mi ha fatto riconsiderare il significato del termine “cantare”; una voce colma di sonorità, un tesoro che spalanca l’anima. C’é qualcosa in lei che non si sa da quale profondità provenga. Un timbro purissimo, legato alle sue radici ma capace di trasmettere una straordinaria universalità, un amalgama equilibrato e perfetto tra intimità e vita collettiva.

Ho sempre ammirato, insieme al suo formidabile talento, il coraggio di utilizzare la sua voce come strumento di mediazione per tutti gli uomini messi a tacere dalla violenza, dall’ingiustizia e dall’abbandono. Esistono intellettuali e sapientoni. esistono artisti e pupazzi che indossano la maschera della protesta per poi toglierla dietro le quinte. Mercedes Sosa ha conosciuto l’esilio e un’indicibile sofferenza per le sue scelte ma ha continuato a cantare sui palchi più prestigiosi del mondo e l’eco della sua voce ha saputo arrivare in ogni angolo della Terra. Ha contribuito ad educare al dovere civico, un insegnamento senza il quale uomini e donne sarebbero un branco di ignoranti, genitori di figli destinati ad essere carne per nuove guerre.

Quando canta é una bandiera alzata e al contempo un cuore che non cessa di gemere; una donna calata nel suo tempo ma che ha elevato la sua arte a vette uniche, una voce che é dono, grazia e mistero uniti a un forte senso di responsabilità intellettuale, feroce nella sua coerenza. Viva Mercedes la cantora, la Negra, la Sosa di tutti. E che la mia voce possa infondere, attraverso le sue canzoni, un po’ di quel vento di speranza che lei ha saputo spandere su tutta la Terra.”

 Ginevra Di Marco


Ginevra Di Marco – biografia

Ginevra Di Marco (Firenze 1970) appare nel 1993 quando partecipa come ospite in Ko de mondo primo disco dei CSI. Le sue qualità vocali la fanno subito notare, e già dal seguente disco In quiete, registrato dal vivo, la si può considerare prima voce al fianco di Giovanni Lindo Ferretti, cantante del gruppo. Con il Consorzio Suonatori Indipendenti resterà per i dieci anni successivi, condividendo tutti gli album in studio e i tour.

Dal 1999 inizia una parallela carriera solista con la collaborazione di Francesco Magnelli, anch’egli membro dei CSI.  La prima è una produzione insolita, che vede la cantante musicare dal vivo le immagini del film muto Il fantasma dell’opera del 1920 (con Lon Chaney).
Sempre nel 1999 esordisce da solista con l’album Trama tenue, con il quale vince la Targa Tenco e il Premio Ciampi come miglior disco di esordio. Collabora inoltre con Max Gazzè (con il quale tra il 2001 e il 2002 condividerà un intero tour teatrale nei teatri) e Cristiano Godano dei Marlene Kuntz, ospiti entrambi nel suo disco.

Nel 2001, allo scioglimento dei CSI, continua la collaborazione con alcuni componenti del gruppo attraverso il nuovo progetto PGR, dove cura molte delle linee melodiche dei testi scritti da Ferretti nell’omonimo disco.

Nel 2004, assieme a Magnelli, lascia i PGR per seguire altre direzioni. Si arriva così a Disincanto (2005), frutto dolciastro dal cuore amaro, undici episodi di grande versatilità. La coerenza del percorso di Ginevra rimane intatta, non si disperde e raccoglie il frutto di tutte quelle esperienze che le hanno insegnato il mestiere dell’essenzialità e della floridezza, il peso specifico delle sfumature, la complessità dello stare al mondo, su questo mondo, in questo tempo.

Nei due anni successivi Ginevra si dedica quasi esclusivamente alla grande esperienza musicale e di vita intrapresa con lo spettacolo Stazioni Lunari. La natura itinerante del progetto, ideato da Francesco Magnelli, le permette di allargare ulteriormente gli orizzonti.

Il concerto è un evento che ogni volta si rinnova di artisti diversi ma ugualmente stimolati dal partecipare a uno spettacolo che si allontana dall’idea di kermesse per diventare una condivisione reale e compartecipata di musica.

Ginevra impara a comprendere e a interagire con altre situazioni capendo finalmente che è nell’apertura verso le altre culture il suo fuoco di interesse e il suo destino.

Da qui inizia il suo nuovo grande viaggio: quello che parte dalla tradizione della sua Toscana per allargarsi ai canti popolari del Mediterraneo.

Arriva così a registrare Stazioni Lunari prende terra a Puerto Libre, uscito nel novembre 2006. Canti dal margine della Storia, da un mondo profondo e dimenticato: Romania, Ungheria, Grecia, i Balcani, gli Slavi, i Rom, il Portogallo, la Bretagna, il Messico, il Cile, gli italiani del Sud e quelli di Toscana. Arrangiamenti e rivisitazioni volti a coinvolgere il pubblico con il calore ed il sapore delle feste di paese, delle danze, della musica cantata dalla gente, rivisitazioni realizzate con il fondamentale apporto di Francesco Magnelli al piano e Andrea Salvadori alle corde con i quali la collaborazione continua in un sodalizio che, anche negli anni a venire, si farà sempre più costante e intenso.
Nello stesso solco si inserisce Donna Ginevra (2009), ancora un viaggio nel profondo delle tradizioni e dei margini, recuperando brani come frammenti di Storia più o meno sommersa e dimenticata. Passando da Napoli a Cuba, dalla Bretagna al Lazio, dalla Toscana al Cilento e ai Balcani, la voce di Ginevra si conferma interprete a tutto tondo sposando con trasporto e generosità la vitalità delle proteste popolari, le doglianze e le meditazioni sulla difficile arte di stare al mondo, i volti diversi e complementari dell’amore. Da sottolineare infine l’inclusione in scaletta di due pezzi firmati Luigi Tenco e Pino Daniele, quasi si intendesse additare quel legame tra canzone d’autore e vita ad altezza d’uomo un tempo saldissimo e oggi parecchio più labile, o se preferite astratto.

Il disco vince la Targa Tenco 2009 per la migliore interpretazione.

Nel 2011 esce un nuovo lavoro discografico dal titolo Canti, richiami d’amore. Nato da un’esperienza live, ovvero il concerto di Natale 2010 presso la basilica di Santa Croce a Firenze, il disco è una registrazione studio in presa diretta di quell’esperienza: un excursus tra la canzone d’autore e quella popolare; brani tratti dal cantautorato italiano di qualità e dalla secolare produzione delle varie regioni d’Italia.
Sempre nello stesso periodo si crea un meraviglioso sodalizio tra Ginevra e la grande scienziata Margherita Hack: entrambe fiorentine, decidono di creare uno spettacolo che, tra musica e parole, racconti il’900 e la storia più moderna del nostro paese, tra i limiti, le risorse e la speranza di cambiamento.
Nasce così L’Anima della terra vista dalle Stelle, uno spettacolo dal vivo che troverà grande riscontro per i cinque anni successivi nei teatri di tutta Italia.

Margherita Hack racconta il suo Novecento. Il fascismo, la rinascita del dopoguerra, la fine del secondo millennio, affronta tematiche sociali scottanti quali immigrazione-emigrazione, nuove energie, lavoro, corruzione. Ginevra canta canzoni come Amara terra mia e Malarazza di Domenico Modugno, Gracias a la vida di Violeta Parra, Montesole dei PGR in una struttura di spettacolo in cui il racconto di Margherita Hack è “la memoria”, il canto di Ginevra Di Marco è “il motivo”. Fondamentale l’apporto di Andrea Salvadori e Francesco Magnelli che sul palco, oltre a suonare, interagiscono con Margherita con interventi, domande e battute sagaci che contribuiscono a provocare quelle risposte cariche di simpatia e spontaneità proprie della Prof. Hack e che l’hanno resa popolare e amatissima dagli italiani.

Dallo spettacolo viene tratto un libro corredato da un DVD contenente un film documentario con la regia di Andrea Salvadori.

Negli ultimi anni Ginevra continua ad incrociare volti, suoni, memorie, e fa suoi canti in lingue diverse, si confronta con artisti del panorama nazionale e internazionale in uno scambio musicale e umano.
A questo proposito citiamo il tour nell’estate 2014, con L’orchestra di Piazza Vittorio, un fantastico ensemble di 18 musicisti provenienti da dieci diversi paesi del mondo.

Nel 2015 avviene uno degli incontri più prestigiosi nella carriera di Ginevra Di Marco:

nella cornice del “Dedica Festival” di Pordenone, festival di letteratura dal mondo giunto alla sua XXI edizione, si concretizza l’incontro tra Ginevra e lo scrittore Luis Sepulveda, suo grande estimatore seppur Ginevra mai lo avrebbe immaginato.

Nasce il reading poetico-musicale Poesie senza patria dove Luis Sepulveda e la moglie, la poetessa Carmen Yanez, leggono molte delle loro poesie accompagnate dalla musica del trio di Ginevra che costruisce, come sempre, una tessitura musicale, tra concetti e richiami, che perfettamente si sposa con la natura poetica degli autori.

Lo spettacolo riscuote un enorme successo e viene riproposto l’anno successivo, a maggio 2016, a Perugia nella storica Sala dei Notari.

Sempre nel 2015 partecipa alla riedizione di quel “Bella Ciao” che é stato il più influente spettacolo folk del secolo scorso. Il progetto porta il nome de Il nuovo Bella Ciao; la direzione artistica è affidata da Franco Fabbri a Riccardo Tesi con gli arrangiamenti curati in collaborazione con Andrea Salvadori.
Sul palco Ginevra canta con due importanti esponenti del folk e della musica popolare: Elena Ledda e Lucilla Galeazzi.

Lo spettacolo viene selezionato al Womex nell’ottobre 2016 e si appresta ad effettuare un importante tour europeo.

Sempre nel 2015 viene invitata come Madrina al Premio Bianca D’Aponte.

Nel 2016 riceve il Premio Maria Carta.

L’ultimo progetto di Ginevra Di Marco è un disco dedicato a Mercedes Sosa, la più grande cantora dell’America Latina e simbolo della lotta per i diritti civili in Argentina.

Ginevra Di Marco

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