Gioco di specchi

Ciro Masella

Gioco di specchi

– prove aperte –

giovedì 24 settembre ore 21:30

20150924_Masella_gioco di specchi

Uthopia/tra Cielo e Terra

di Stefano Massini
regia Ciro Masella
con Ciro Masella e Annibale Pavone
scena e luci di Silvia Avigo suono Angelo Benedetti

In occasione della sostituzione di uno dei due protagonisti dello spettacolo, con l’entrata “in gioco” di Annibale Pavone, la possibilità di assistere alla Prova Aperta di un lavoro che in un anno ha collezionato una quarantina di repliche fra festival e stagioni in giro per l’Italia, ottenendo grande successo di pubblico e critica.

Stefano Massini, uno dei più grandi e premiati autori del nostro teatro, reduce dai grandi successi e riconoscimenti internazionali, entra nelle pieghe di un capolavoro immortale della letteratura mondiale, il Don Chischiotte di Cervantes, per regalarci una storia sospesa tra realtà e sogno. Un irresistibile duello teatrale fra due figure leggendarie, quella di Don Chisciotte e di Sancho Panza, alle prese con il segreto dell’esistenza e le domande che attanagliano ogni essere umano nel suo misterioso e meraviglioso viaggio sulla terra.
Una notte incantata e arcana. Un sogno che forse è un presagio. L’attesa dell’alba. E del suo verdetto. Sospesi fra Beckett e due clown, i nostri due leggendari figuri erranti di una Spagna inquieta si aprono l’uno all’altro, camminando in bilico sul precipizio della vita.
Ciro Masella, dopo la felice esperienza de “La fine di Shavuoth” e de “L’Italia s’è desta”, torna ad immergersi nel mondo poetico di Stefano Massini, abitato stavolta da una coppia di personaggi immortali e irresistibili.

Il nuovo testo inedito che Stefano Massini (dopo il premio speciale UBU, i riconoscimenti internazionali, le traduzioni e gli allestimenti da suoi testi in Europa e negli Stati Uniti, l’annuncio della prossima regia a cura di Luca Ronconi del progetto “Crollo: trilogia della Lehman Brothers”, che lo hanno a tutti gli effetti confermato come uno dei migliori e più prestigiosi autori del nostro panorama) ha scritto appositamente per Ciro Masella, parte dal Don Chisciotte di Cervantes, un capolavoro della letteratura di tutti i tempi, per costruire un duetto/duello verbale ed emotivo ad altissima tensione, un gioco di identità celate e dissimulate, di nascondimenti e svelamenti, di segreti e confessioni. Un incubo strano apre questo duello teatrale fra don Chisciotte e Sancho Panza. E’ un incubo che parla di morte, di un albero e di un’alba. Nasce da qui, da questo presagio, il terrore di come occupare una notte che potrebbe essere l’ultima. Irrimediabilmente. Forse le ultime ore si potrebbero riempire litigando. O forse chiarendo chi si è davvero. O forse, ancora, togliendo dalle reciproche scarpe i sassi di un’esistenza fitta di dubbi. E ignorare così il conto alla rovescia di un sole che quando nascerà potrebbe spegnere ogni cosa. Sospesi fra Beckett e due clown, i nostri due leggendari figuri erranti d’una Spagna inquieta si aprono l’uno all’altro, camminando in bilico sul precipizio della vita. Solo l’alba, all’ombra di un albero nefasto, darà il suo verdetto.

In bilico fra drammatica comicità e comica tragicità, il meraviglioso dialogo concepito da Massini ci porta nei meandri più oscuri e profondi dell’anima di due piccoli grandi uomini, ci accompagna nei territori più intimi del sentire umano, fra i rovi e gli sterpi delle nostre esistenze continuamente alla ricerca di sole, di luce, di infinito.

Agli attori è richiesto di ingaggiare un vero e proprio “corpo e corpo” con una partitura che non lascia scampo, che pretende una tensione e una temperatura emotiva costanti. E a rendere ancora più forte e inedita l’operazione, il testo, e quindi anche la messinscena che si sta delineando, è stato concepito sull’inversione dei ruoli dei protagonisti, che di sera in sera si avvicendano nell’interpretazione dei due personaggi, contribuendo al gioco di specchi su cui è stata concepita l’intera operazione.