Il cartografo – Varsavia 1:400.000

venerdì 30 settembre ore 21:30
sabato 1 ottobre ore 21:30

Il cartografo

Varsavia 1:400.000

 di Juan Mayorga

Con Valentina Bischi, Giovanni Campolo, Daniela Scarpari, Tazio Torrini

Disegno luci dal vivo di Alessio Trillini

Regia collettiva

Traduzione di Enrico Di Pastena

Musiche degli Elektronauti

Varsavia, un tempo tra il 1940 e il presente. Con il prezioso aiuto delle gambe, degli occhi e del coraggio di sua nipote, un anziano cartografo ormai infermo si ostina a disegnare un carta del ghetto ebraico di Varsavia per metterne in salvo gli abitanti, mentre ogni cosa, intorno a lui, va morendo. Il cartografo è la storia del divenire di tale carta che si interseca con una storia di oggi: la ricerca della carta e della sua autrice da parte di Blanca, la storia di suo marito Raùl diplomatico spagnolo a Varsavia, e i silenzi del loro rapporto attorno alla figlia scomparsa, Alba. Tragedie storiche collettive e tragedie intime si intessono a vicenda nel medesimo spazio di una città che ha rapidamente chiuso col passato per inseguire un presente di rapido sviluppo. La memoria si prende cura di un’assenza, le assenze e le presenze rimandano contemporaneamente ad una memoria profonda, personale, e a una memoria collettiva. Il tema della mappa come mediazione tra sé e il mondo, della rappresentazione come narrazione e identità, sarà reso visibile – oltre che con l’interpretazione – anche attraverso il disegno luci dal vivo che fonde la scenografia con l’atto di tracciare la mappa. Il cartografo non è solo una delle tante drammaturgie sul tema della Shoah, ma sul rapporto che abbiamo oggi con essa. Quali risposte private cerca realmente Blanca nella vicenda del ghetto di Varsavia, così lontano dal suo vissuto? Elementi reali e storici e materiali d’invenzione che Mayorga impasta in una drammaturgia per quadri, asciutta, precisa, teatrale e cinematografica al tempo stesso.

Dopo il debutto a Staggia Senese lo scorso giugno, approda finalmente al Teatro Rossi Aperto uno spettacolo che al TRA è nato, e che per tanti aspetti è frutto di come il TRA è: aperto, portatore di incontri, come una piazza protetta, un po’ nascosta un po’ magica, dove accadono cose che non possono accadere altrove. Non è forse un caso se proprio al TRA ha preso forma il primo allestimento teatrale di un dramma che – nonostante la fama internazionale dell’autore – non è mai stato portato prima su un palcoscenico.

come nasce l’idea

La traduzione del testo viene pubblicata da Edizioni ETS nel 2014 nella raccolta Teatro sulla Shoah. Da subito il traduttore, Enrico Di Pastena, progetta con l’editore un reading al vicino Teatro Rossi Aperto. Il 29 ottobre 2015 il reading è accolto benissimo da una platea nutrita. L’entusiasmo conferma il nostro interesse per il testo e decidiamo di proseguire, per arrivare alla prima messa in scena mai realizzata de Il cartografo.

messa in scena

La drammaturgia di Mayorga si caratterizza per una notevole asciuttezza e precisione del linguaggio, qualità che offrono appigli solidi alla libertà di interpretazione scenica.

Il tema della mappa come mediazione tra sé e il mondo, della rappresentazione come narrazione e identità, sarà reso visibile attraverso il disegno luci dal vivo: le luci che accompagnano la recitazione vengono pensate, guidate e animate dal vivo durante lo spettacolo su una tavoletta grafica e immesse in scena con un proiettore. La luce entra come pennellata, tratto o animazione, fino a raggiungere una notevole complessità. Si creano così immagini, tracciati, mappe; lo spazio prende vita e interagisce con gli attori mentre la scena si trasforma sotto gli occhi dello spettatore e segna i mondi interiori dei personaggi. Reale e virtuale, ciò che è presente e ciò che viene evocato con le luci, segni che affiorano per tracciare i cammini del tempo rimodellando gli spazi che ci stanno attorno.

Appuntamenti, Teatro