Teatro Rossi, ancora aperto

Stamattina davanti al Teatro Rossi è comparso uno striscione : “noi ci restiamo e ci facciamo colazione”. La giornata, quindi, è iniziata con il sostegno del vicinato che ha raccolto quest’appello portando caffè e biscotti.
Questo è stato solo l’inizio di una giornata che segna una svolta.
Con quell’atto semplice e sociale centinaia di persone attendevano il Soprintendente per comunicargli che non c’era nessuna intenzione di andarsene.
Dopo un tira e molla durato un’oretta la Soprintendenza continuava a non arrivare.
Allora un piccolo corteo si è diretto verso Palazzo Reale, dove una delegazione ha incontrato i rappresentanti della Soprintendenza e l’architetto che ha seguito i “lavori” del Teatro Rossi.

All’inizio della discussione la Soprintendenza sembrava non voler prescindere dall’abbandono dei locali da parte di coloro che hanno attraversato questo spazio in queste giornate. Dopo un confronto si è constatata la necessità di un semplice collaudo, eseguibile in poche ore dalla Sovrintendenza e dall’architetto, che attesti l’agibilità della platea e del foyer.

Questo cambio di scenario non può che significare una cosa ben precisa: la riapertura del Teatro Rossi ha completamente cambiato le carte in tavola e ha sancito in maniera definitiva che la Soprintendenza non aveva un serio progetto di valorizzazione e fruizione al pubblico dello spazio.
In considerazione di questo fatto l’assemblea pubblica tenuta nella serata di ieri ha deciso di cominciare a stilare un progetto in cui l’autorecupero riguardi tanto la struttura dell’immobile quanto le modalità di vita e di apertura dello stesso.
Non abbiamo bisogno di un ennesimo teatro-bomboniera quanto piuttosto di un cantiere che dalle muffe e dalle macerie di una chiusura pluriennale faccia rinascere una progettualità che sappia sperimentare nuove forme di produzione artistica e culturale.
Crediamo, infatti, che questo processo debba coinvolgere tutta la città in una dinamica ampia e partecipata, perché pensiamo che in questo teatro non si debba essere spettatori bensì protagonisti.
Qui dentro mettiamo in comune storie, passioni, competenze per sperimentare forme nuove di stare assieme che siano al di fuori di ogni logica di profitto.
Per questo siamo convinti che anche il sopralluogo richiesto dalla Soprintendenza debba avvenire a porte aperte e con la piena partecipazione di chi vive questo spazio e di tutta la città che in questi giorni si è fermata ad ascoltare, osservare e discutere.Assemblea del Teatro Rossi, ancora aperto
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