Teatro Rossi: sui presunti danneggiamenti, per ristabilire un corretto racconto dei fatti

Prendiamo parola in merito agli articoli pubblicati da La nazione e alla conseguente denuncia della Soprintendenza.
Le dovute precisazioni:
1) Non ci sono interventi attualmente in corso e ogni attività del genere è interrotta e non riprenderà.
2) Tutto quello che è stato fatto al Teatro Rossi è stato sempre fatto secondo un principio di reversibilità. Anche stavolta. Invitiamo espressamente la Soprintendenza a fare un
sopralluogo.
3) Smentiamo il virgolettato che La Nazione ci attribuisce: nessun intonaco è stato scrostato. Siamo quindi certi che non sia stato commesso nessun reato.
Teniamo al Teatro Rossi moltissimo, né mai ci sogneremmo di arrecare alcun danno. Se ce ne prendiamo cura, giorno dopo giorno, da quasi sette anni, certo non è per danneggiarlo. Al contrario, la volontà di recuperarlo è stata sempre messa davanti a tutto: abbiamo sempre promosso il recupero funzionale, in un percorso interistituzionale, pubblico, che ha visto sempre coinvolti tutti gli enti competenti (Soprintendenza, Demanio, Regione e Comune). Il progetto, già adeguato alle indicazioni allora fornite dalla Soprintendenza, è stato protocollato sia presso gli uffici di questa sia presso quelli della Regione nel marzo 2017 (Soprintendenza Prot, N° 3537 del 23 Marzo 2017; Regione A00 GRT prot. 162280/A.100 del 27 Marzo 2017) ed ha coronato l’opera di sensibilizzazione e animazione che ha fatto sì che la Regione stanziasse un finanziamento per avviare i lavori, sospesi oramai dal 2010.
Il Teatro, soprattutto, non è in regime di occupazione. Non solo non viene impedito a nessuno di entrarvi, ma in questi sette lunghi anni di trattativa gli stessi funzionari di tutte le istituzioni coinvolte vi sono stati a più riprese: il Teatro Rossi è Aperto, pubblico, di prossimità, in dialogo costante con il territorio e le comunità.
Le foto che hanno suscitato tanto scandalo vengono da un vano lasciato in condizioni pietose dai diversi cantieri che il Teatro ha ospitato dal 1978 al 2010: lo sanno bene le migliaia di persone che l’hanno attraversato per andare nei bagni. Si tratta di una stanza, dunque, che andrebbe restaurata a prescindere e il cui ripristino è previsto nel piano di recupero a cui facevamo cenno sopra. Se può servire ad accelerare i tempi, volentieri contribuiamo anche economicamente agli interventi che la Soprintendenza, dopo un debito sopralluogo, stimerà opportuno fare, coerentemente con l’impegno e il sacrificio che, sopra ogni polemica strumentale, mai abbiamo interrotto in sette anni.

Teatro Rossi Aperto

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