Die Panne

venerdì 16 e sabato 17 settembre

Die Panne

da Friedrich Durrenmatt

con Valentina Bischi

e con Francesca Sardella e Angelo Lazos

venerdì 16 settembre ore 19 (segue cena al costo di 8 euro) e sabato 17 settembre ore 21:30 (precede dolcetto)

max 30 spettatori o spettatrici – prenotazione obbligatoria: scrivere a prenotazioni@teatrorossiaperto.it indicando nome, posti prenotati e un numero di telefono

Durata 60 minuti

Die panne – da Friedrich Dürrenmatt
Una sera d’autunno, in un piccolo paese di campagna l’auto del signor Alfredo Traps, viaggiatore di commercio, va in panne.

Il signor Traps non se ne rammarica, anzi, pregusta già il lato piccante della situazione.

Si ritrova invece nella villa di un ex-uomo di legge; il padrone di casa ed i suoi amici gli aprono le porte per la cena, il vino ed il loro passatempo: mettere in scena un processo.

Non importa se Traps non ha commesso alcun delitto “un reato si finisce sempre per trovarlo…che lo si voglia o no c’è sempre qualcosa da confessare”.

Tra squisite portate e vini d’annata il gioco si fa sempre più inquietante, fino a condurre Traps come l’autore di un delitto che merita “ammirazione, stupore, rispetto…degno d’essere annoverato fra i più straordinari del secolo”.

Ora, per la prima volta, quella giustizia che aveva sempre ritenuto “astratta cavillosità vessatoria” illumina il suo limitato orizzonte “come un immane, inconcepibile sole”.

“se da un lato, infatti, il calore delle fiammelle si fonde armoniosamente con la sapiente arte affabulatoria di Bischi nel tentativo, perfettamente riuscito, di trascinare il pubblico all’interno della storia, la freddezza diafana dello spettro incarnato da Sardella crea distanza tra la vicenda narrata e il pubblico. Il risultato è uno spettacolo avvincente dal gusto amaro, che riesce al contempo ad accogliere e a gelare il sangue con la stessa, determinata efficacia”

dalla recensione di Anna Solinas su “Lo sguardo di arlecchino”

Immagino un racconto intimo, un fuoco acceso, il vino.
Immagino una sala che somiglia, in qualche modo, alla sala dove si svolge la scena del nostro racconto.
Immagino candele, come viene specificato a pagina 77.
E immagino niente di tutto questo.
Solo la parola, una parola rigorosa, essenziale, che porti in una sala con un fuoco acceso, un buon bicchiere di vino, e la luce delle candele, ad occhi chiusi.

Valentina Bischi

Appuntamenti, Teatro