Internet ai tempi dell’ISIS

Internet ai tempi dell’ISIS

venerdi 9 ottobre ore 18:00

Non solo tagliagole. Viaggio nei meandri della strategia comunicativa dello Stato Islamico.

 

 

Social, magazine, video, videogiochi. Mezzi diversi, linguaggi diversi, rivolti di volta in volta a target diversi.

IOFF vi invita a entrare nel cuore della strategia comunicativa dell’ISIS. L’appuntamento è per le 18 di venerdi 9 ottobre. Il cicerone è d’eccezione: Augusto Robei, giornalista del Fatto Quotidiano, uno dei pochi italiani a sviscerare giorno dopo giorno la potenza mediatica del califfato.

Perchè i video delle decapitazioni che hanno invaso tutti i media occidentali sono solo la punta dell’iceberg. Dentro l’iceberg ci stanno invece magazine patinati come Daqib, vero e proprio organo ufficiale dello Stato Islamico, oppure brochure per convincere le famiglie dei Foreign Fighters a trasferirsi nello Stato Islamico, e anche story telling confezionate ad arte dai combattenti che raccontano la loro vita sul campo. E poi ancora twitter, facebook, e ogni social possibile immaginabile usato con un livello di competenza da far invida agli enfant prodige della Sylicon Valley.

Un impianto che si avvale di numerosi singoli, ma ha alle spalle una regia attenta e professionale. Organizzazioni come al-Furqan Media e Fursan al-Balagh Media, che insieme hanno dato vita a al-Hayat Media Center, vera e propria agenzia di comunicazione ufficiale del Califfo.

Una strategia comunicativa globale con due anime: quella istituzionalizzata volta ad accreditarsi come vero e proprio Stato, con tanto di regole e un suo progetto politico, e quella emozionale, mirata a fare proseliti, e caratterizzata da linguaggi sofisticati e diversificati a seconda del target da raggiungere.

Al centro della strategia comunicativa da un lato primeggiano violenza e definizione del nemico, con l’intenzionale spettacolarizzazione della sofferenza tesa a creare una eco di terrore e sconcerto sia a livello internazionale che locale. Dall’altro i più rassicuranti  mujatweet, dove scene di  normale vita quotidiana, con tanto di bambini sorridenti e tavole imbandite, invitano continuamente a fuggire dallo squallore delle periferie delle metropoli occidentali per ricostruirsi una vita di fede e dignità sotto l’ala protettrice dello Stato Islamico.

https://youtu.be/TjkEZEdWvg4

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