Santa pazienza

quotidiana.com

Santa pazienza

ovvero di’ qualcosa di sinistro
(laboratorio di drammaturgia)

25 e 26 settembre

Laboratorio di drammaturgia (scrivere testi per il teatro)
a cura di quotidiana.com, Roberto Scappin e Paola Vannoni

 In teatro avviene una paralisi. Una paralisi del reale, in cui il reale viene esasperato. In cui nessuno può tirarsi indietro, nessuno può dire: Io non sapevo, io non c’ero.

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 COSA PORTARE

L’importante è portare con sé il desiderio di mettersi in gioco. Ogni partecipante sarà chiamato direttamente sulla scena e quello che ci aspettiamo non è la qualità performativa, ma la l’attitudine al pensiero critico, alla disputa, al confronto politico con l’altro da sé.
Si richiede di partecipare portando con sé spirito umoristico e caustico e questioni e temi “scomodi” sui quali confrontarsi.
Utilizzeremo la videocamera come strumento di lavoro. L’essere ripresi è parte integrante del lavoro di laboratorio.

ISCRIZIONI E ORARI

Il laboratorio è aperto a un massimo di 10 partecipanti con nessuna richiesta specifica di formazione attoriale o drammaturgica, ma con i requisiti suddetti.
È prevista una quota consigliata di partecipazione di 40 euro a persona.

Orari: 25 settembre ore 16-19; 26 settembre ore 10-13 e 14.30 -16.30

Per iscriversi è necessario mandare una mail a prenotazioni@teatrorossiaperto.it entro e non oltre il 20 settembre.

quotidiana.com – associazione culturale, si costituisce a Rimini nel 2003.
Fondata da Roberto Scappin e Paola Vannoni, contrari e opposti che incarnano entrambi le due logiche, le due diverse visioni della realtà: una ricerca le sfumature, la mediazione; l’altra manichea, disdegna i compromessi.
L’identità politica del nostro teatro è la costante in una ricerca estetica e di linguaggio che procede nell’essenzialità, mai nel rifiuto, della parola.
Un teatro che vuole amplificare lo sgomento di questo nostro esistere, affrontare le cose da un punto di vista scomodo, a partire da ciò che non è considerato corretto nemmeno pensare. Affrontare la propria inutilità rivela possibilità inattese. Convincere… Persuadere… Sorprendere… Ci vuole un obiettivo, chiaro: affondare una nave, dirottare un aereo, accendere un fuoco, seminare un cane che ti insegue.
Teatralmente sembra buona l’ultima. C’è il conflitto – chiaro – tra il mordente e il fuggitivo. Chiare – e legittime – sono le motivazioni di entrambi. L’epilogo è soggetto a infinite possibilità:

  1. La più ovvia. Il cane morde il polpaccio del fuggitivo che grida e spaventa il cane, che abbaia e morde alternativamente.
  2. Il cane, sfinito dall’inseguimento, si lascia cadere a terra, pancia all’aria. Il fuggitivo si allontana indisturbato.
  3. Il fuggitivo arresta bruscamente la sua fuga sorprendendo il cane che conclude l’inseguimento contro un muretto.
  4. Il fuggitivo in realtà è il padrone del cane e ci volevano solo impressionare.
  5. Il cane interrompe il suo inseguimento per un bisognino improvviso così anche il fuggitivo ne approfitta per pisciare. Questo atto compiuto insieme accenderà un’improvvisa simpatia nel cane che rinuncerà alla presa del polpaccio.
  6. Il fuggitivo attraversa senza guardare e viene travolto da un’auto blu che non si ferma ma un finestrino si abbassa spunta la canna di una pistola parte un colpo che trapassa il cane che era l’unico testimone.
  7. Il fuggitivo e il cane si accorgono di essere finiti in una storia scritta da altri e proveranno a tirarsene fuori.

Cercheremo di sviluppare il punto 7). Come le due figure della storia, ci porremmo in questa indeclinabile casualità dei fatti, con l’illusione di aver scelto, di aver provocato, di aver risolto almeno un quesito. Porsi in uno stato limbale, in una condizione di incertezza di attesa. Privi di ogni pena ma senza alcuna speranza di appagamento.

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